Nato nel 1874 a Neuchatel, L'Eplattenier ha frequentato le scuole
elementari di un villaggio della Valle del Ruz, Les Geneveys-sur-Coffrane, prima di
entrare come apprendista, molto giovane, in una bottega di pittura in via di allestimento,
a Peseux. Le sue evidenti doti di disegnatore incitano il suo padrone a consigliargli di
frequentare dei corsi nella capitale. Un soggiorno di tre anni a Budapest, presso una zia
- precettrice di bambini di una famiglia nobile - gli offre l'occasione di frequentare la
Scuola di Arti Decorative della città sul Danubio e di scoprire i tesori dell'arte del
suo celebre museo. Si installa a Parigi nel 1893 (non ha ancora vent'anni) dopo aver
ottenuto una borsa di studio e con l'aiuto finanziario dei suoi, il giovane viene ammesso
alla Scuola delle Belle Arti, cosa non semplice per quei tempi, e perfeziona la sua
formazione 'accademica' nell'atelier de Luc-Olivier-Mercon, autore di numerose
composizioni religiose del miglior stile 'pompiere'
.
Di ritorno al suo paese, e dopo alcuni viaggi di studio in Belgio, in Olanda, a Londra e a
Monaco, L'Eplattenier diviene titolare, a 23 anni, di una cattedra presso la Scuola di
Arti Industriali di La Chaux-de-Fonds. L'inizio del secolo lo vede già ben installato in
una carriera quasi ufficiale che gli da grande stima là dove vengono riconosciuti le sue
multiple doti. Senza smettere di coltivarsi, con dei soggiorni in Italia ovviamente,
dirige l'esecuzione di molti lavori decorativi, ai quali associa volentieri amici e
alunni, suscitando un entusiasmo in questi ultimi di cui tutta la loro opera porta
l'impronta.
Partecipa a grandi esposizioni nazionali in voga e presenta di persona degli 'ensembles'
importanti di pittura, scultura, mobili e disegni di varie tecniche. Nel 1905, sicuro di
essere seguito dalla falange di discepoli molto dotati di cui ha saputo sviluppare lo
spirito cooperativo, inaugura un Corso Superiore della Scuola d'Arte e, sei anni più
tardi, I Laboratori di Arte Riuniti - ricordiamo che hanno visto la luce attorno al 1910,
in numerosi altri centri artistici europei, dei tentativi simili di associare sistemi
multipli di espressione per produrre degli 'ensembles' decorativi o di totali spettacoli.
Gli ostacoli non mancano tuttavia nel corso di una carriera coronata di realizzazioni di
cui la lista è testimone di un grande lavoro e di un potere innovativo eccezionali:
allora quando una scommessa lo ha costretto a dimettersi dalla Scuola d'Arte, gli è stato
richiesto di decorare dei principali edifici pubblici del cantone, scolpisce le statue di
una fontana, disegna schizzi su cartone per tappezzeria, etc.
Recandosi al Castello di Colombier, dove stava affrescando alcune sale, nella regione
rocciosa del fiume Doubs dove il corso d'acqua compie il Salto ben noto nella regione del
giura come le cascate del Niagara, Charles L'Eplattenier, in pieno vigore nonostante i
suoi 72 anni, scivola sul sentiero di rocce e morì. Si disse allora: "Per
guadagnare 20 minuti, guadagnò l'eternità".
Benché non abbia disdegnato le Alpi e altre regioni ( il Leman, e la vicina Francia),
l'artista resta prima di tutto il più grande paesaggista del Giura di Neuchatel, al punto
tale che bisognerà aspettare la venuta di pittori quasi liberi dai contrasti dell'arte
figurativa, come Lermite, per poter vedere la vallata del Doubs o le cime delle foreste
vicine attraverso un diverso sguardo che non sia quello di L'Eplattenier. Attraverso il
grafismo vigoroso e la ricchezza dei colori, lo stile delle sue migliori opere si
approssima a quello di Ferdinand Hodler, maestro incontestato del paesaggio alpino
elvetico. Rassomiglianza del resto molto superficiale: il tocco dell'artista di Neuchatel
è in generale carnosa, spessa e granulosa, la ricerca di un tono locale più sfumato
rispetto all'arte del Bernese, che lo fa apparire più liscio e subordinato a un struttura
lineare molto elaborata, in virtù della teoria, propria di Hodler, del 'Parallelismo',
cioè dell'evidenziazione, talvolta un po' forzata, di una simmetria armoniosa del
soggetto.
Recenti vendite confermano l'interesse crescente dei collezionisti per i paesaggi di
L'Eplattenier: impronte del sigillo della sua forte personalità, generoso nei toni,
ammirabilmente riprodotti, meritano di essere considerati fra le principali creazioni
dell'arte pittorica elvetica del XX secolo.
... fu maestro di tanti giovani artisti dotati, che da lui appresero ad apprezzare le opere d'arte, i capolavori del passato, nutrimento indispensabile all'evoluzione caratteristica di un artista; fra questi Charles Edouard Jeanueret, che più tardi volò con le proprie ali e prese il nome ben noto di Le Corbusier e che, malgrado differenze di stili, non perse occasioni per riconoscere la propria fortuna nell'aver vissuto, all'inizio della formazione artistica, accanto ad un pedagogo così avvincente...