ATTESTAZIONI

Ella allo scoppio della grande guerra, animato da fede nei destini d'Italia e dimenticando famiglia, interessi ed impegni di ogni sorta, si arruolò volontario nel R. Esercito.
Fu per tale ragione che Ella non poté mantenere l'impegno che aveva assunto, di fare il monumento al Questore Camarino, col Comitato di cui ero Segretario e che era presieduto da S.. E. Teofilo Rossi.
Ella ha diritto alla riconoscenza del Paese ed io le auguro ogni bene con cuore di ammiratore e di amico.

PIETRO DONVITO (ex-Prefetto)

 

Se tutti gli italiani le assomigliassero; il suo, il mio sogno sarebbe realizzato da lungo tempo.

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Lassù sulle Dolomiti, in faccia ai nemico, Ella ha ben meritato della Patria ed ha acquistato il diritto all'ammirazione degli onesti.

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So che Ella seguita le sue gesta eroiche; Le invio un bravo!

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Mi compiaccio della sua spedizione al Grappa. A quando il ritorno con una bella compagnia di mitraglieri? Qui è ora il posto degli uomini di buona volontà, dei valorosi come Lei.
Gen. ETNA DONATO
(Comandante della 17a Divisione)

 

Il trovare in Lei, carissimo Alloati, tanto ardore di cittadino e di combattente, mi conforta alquanto delle delusioni patite nel constatare, ovunque al dietro fronte, basso, molto basso il sentimento dei doveri verso la Patria, in questi momenti solenni. d'imboscamenti o tentativi d'imboscamenti, ovunque e in tutte le classi sociali: è cosa che attrista e avvilisce. Ricorda, Lei, quanto alti erano gli spiriti attorno a noi sulle nostre sublimi Tofane?
Gen. F. MASPERI (1917)

 

...sarò ben lieto di poterle dare elementi, forse poco conosciuti, di quell'azione di Val Travenanzes in cui ebbi la fortuna di ammirare le sue magnifiche qualità di soldato valoroso ed entusiasta, fermo nella tormenta di fuoco e di ferro, sprezzante di ogni pericolo, tempra vera di soldato e di alpino.
Vedrei con molto compiacimento brillare sul suo petto la massima onorificenza al valore militare, di cui si è reso degno in epiche lotte sulle nostre Alpi.
Colonn. ROSSI C.
(Comand. 9° Regg. Alpini)

 

Memore dei mesi che abbiamo passato insieme in Val Cordevole e del coraggio a tutta prova da Lei dimostrato, andando a cercare il pericolo, poiché la 1a Divisione in quel periodo era troppo arretrata.
Gen. Conte PETITI DI RORETO
(Com. la 1a Divisione - 1915)

 

Se un appunto si può fare al soldato volontario Alloati, è la sua anche troppo audacia di fronte al nemico.
Gen. GIUSEPPE TARDITI
Comandante il Settore di Vali Costeana

 

Ella ha lasciato in tutti noi un ricordo assai caro e pieno di ammirazione pel suo patriottismo, per l'opera sua, per il suo coraggio e per i suoi entusiasmi. I ben provati militi del Valchisone La ricorderanno sempre con devozione e con affetto.
Io l'ho sempre ricordata tra le figure più belle e più fiere che conobbi in guerra.
Sen. Gen. A. DEMARINIS

 

Dai luoghi ove Lei con fervore, senza stanchezza, bene operò per la Patria, Le giunga il ricordo di un combattente che La ricorda con sincera simpatia.
Sott. F. TASSO (del 7° Alpini)

 

il Ten. Alloati Cav. Giovanni Battista ha voluto spontaneamente trattenersi in linea con la 149a Compagnia dal 1° fino al giorno 29 c. m. per poter partecipare ai fatti d'armi svoltisi sulla fronte Monte Sorolo - Fontana Secca (Grappa)
29-11-1917    Firmato: Cap. PAVIOLO
-    Visto si dichiara conforme a verità:
p.    il Capo di S. M.: Cap. CASTELLINI
(3o Regg. Alpini).

 

Durante il periodo 19 ottobre 1915 - primi di gennaio 1916, ho conosciuto il Sottotenente Alloati ed ho notato che il predetto, sia da soldato che da ufficiale ha tenuto sempre di fronte al nemico un contegno meritevole di lode per lo sprezzo del pericolo dimostrato sempre in ogni contingenza di combattimento, e per l'entusiasmo grande di cui è stato sempre animato in qualsiasi momento e situazione.
Dichiaro che nel periodo sopraccitato facendo parte dello stesso Battaglione (il Val Chisone, del 3o Alpini) e dello stesso reparto che presidiava la Cengia Martini ho personalmente avuto modo di constatare il suo coraggio nel disimpegnare le mansioni speciali a lui affidate in talune circostanze di tempo e di luogo e come sempre sia stato sorretto da un'ardente e vibrante passione e fede di successo.
Per l'innato suo spirito offensivo diverse volte si è prestato volontariamente a servizi di pattuglia verso le trincee nemiche della Cengia Martini e di Valparola dando sempre prova di audacia e di valore.
Ho personalmente constatata la brillante condotta tenuta dall'Alloati nel combattimento avvenuto il 31 ottobre del 1915 a Cengia Martini allorché la posizione è stata attaccata dal nemico dopo un violentissimo bombardamento che aveva sconvolte le nostre difese, e come in parte abbia influito la sua personale azione a sconcertare e distruggere il piano d'attacco Austriaco. Amante dell'avventura pericolosa, desideroso di apportare tormento al nemico a lui di fronte validamente appostato e fornire ai Comandi Superiori utili informazioni su di esso, l'Alloati ha esplicato parecchie volte in detto periodo la propria attività e perizia nello scalare rocce aspre ed impervie verso le posizioni avversarie in vicinanza delle quali giunto, lanciava su di esse fucilate e bombe.
Capit. degli Alpini in S. P. E.
GIOVANNI PENNATI